mercoledì 19 settembre 2012

Stesso “post”… diverse emozioni, nei social come nella vita!


Questa mamma piange…
Chi mi segue, o chi è capitato per sbaglio nei mei blog, si sarà reso conto che scrivo come mangio, penso come mi sento, ma soprattutto, che non seguo una linea precisa.
Insomma faccio esattamente il contrario di ciò che dovrebbe fare un buon blogger (come io stessa ho più volte suggerito su Internet, Social e Blog). Sono forse una “bastian contraria” e da matta che sono, mi piace seguire i miei modi di essere, piuttosto che le linee guida della massa.
E’ proprio grazie a questo mio essere contorta, che sono riuscita, con gli anni, a capire, ad accettare, che siamo diversi, che pensiamo, agiamo e reagiamo in svariati modi pur osservando, subendo, rallegrandosi, disperandosi per la stessa identica cosa.
Ognuno di noi spesso ha delle razioni che possono apparire illogiche, senza senso, completamente contrarie a ciò che è razionale.
Ho visto una madre perdere suo figlio, un ragazzo, giovane, che si stava affacciando al mondo… lei, apparentemente, rideva.
Il giorno che il figlio morì, era impegnata a trovare tra le foto del figlio quella più bella. Lo guardava e sorrideva… Pochi giorni dopo la morte del figlio, si è buttata sui social, condivideva e condivide ricette di dolci…
Solo i suoi occhi, nel profondo, parlano chiaro, esprimono il dolore persistente….
Chi non la conosce, o chi non si è mai posta il pensiero di mettersi nei suoi panni, per paura forse, l’ha mal giudicata “Non è riuscita a provar compassione, neanche per suo figlio…”.
Non so come io riuscissi a vedere ciò che gli altri negavano a priori…In fin dei conti tra me e lei non ci sono mai stati buoni rapporti: idee diverse, età diverse, silenzi assoluti, quasi menefreghismo totale l’una per l’altra. A volte odio!
Ma forse, è proprio vero ciò che dicono, l’odio non è altro che una sfumatura dell’amore…
In quei suoi sorrisi, in quel giorno maledetto, ho visto una madre che cercava di rivivere i momenti più belli vissuti con suo figlio: probabilmente pensava alla sua nascita, ai primi passi, alle prime volte che ha detto la parola mamma, all’emozione della prima comunione e del primo giorno di scuola. Ai trambusti per le prime delusioni d’amore… Avevo la sensazione che volesse ricordare questo, di suo figlio… solo le cose più belle, solo i momenti più dolci… per paura, forse , di soffrir troppo…
***
Ho visto una madre perdere il figlio e disperarsi giorno e notte. Isolarsi dal mondo, chiudersi in se stessa, con lo sguardo perso nel vuoto.
Una madre che non riusciva più a dare un senso alla vita.
Una madre che non trovava più il coraggio di vivere, perché l’ordine delle cose universali non avevano seguito il corso delle regole, perché lei doveva trovarsi al posto del figlio, che aveva tutta una vita da vivere…
***
Stesso dolore… stesso vuoto interiore, stessa maledizione…
Due modi diverso di reagire allo stesso straziante dolore.
Due storie tragiche per cercar di far capire meglio il mio pensiero, con la speranza, forse vana, di far capire che non siamo tutti uguali… siamo buoni, belli, brutti o cattivi, ma tutti, nessuno escluso, abbiamo un cuore, dei sentimenti, viviamo delle emozioni, ed è proprio quelle che dobbiamo sforzarci di cogliere… ma spesso, me compresa, lo dimentichiamo, ci intestardiamo con le nostre ragioni, con le nostre idee pretendendo che siano solo e sempre gli altri a capirci.

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